Libertà

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Libertà
sento il desiderio nel mio profondo, di parlarvi della Libertà e proverò con il mio vissuto a descriverla.
Libertà, un parola  particolarmente sentita e per la quale nei secoli passati e in tempi recenti, molti di noi nel mondo sono caduti.
1. Libertà, quanti hai fatto piangere, senza te quanta solitudine; fino a che avrà un senso vivere, Io vivrò per avere te, Libertà; quando un coro s’alzerà, canterà per avere te.
La parola Li-ber-tà può avere molteplici significati:
2. Condizione di chi ha la possibilità di agire senza essere soggetto all’autorità o al dominio altrui;
Diritto di operare le proprie scelte e di agire secondo le proprie convinzioni senza ledere gli altrui diritti e rispettando le regole di un sistema organizzato;
Condizione di chi è libero da vincoli;
Condizione di chi è sciolto da legami sentimentali;
Indipendenza da un potere dispotico limitante dei diritti o dell’espressione personale, Facoltà, Arbitrio;
Condizione di chi non è soggetto a prigionia;
Condizione caratterizzata dalla possibilità di agire senza vincoli statali.
La Libertà è essere libero dai pregiudizi, dai dogmi religiosi, dai metalli pesanti, dai giudizi precostituiti, dalle ideologie, dal fanatismo e dall’egoismo. È il diritto di fare tutto ciò che non è contrario alla legge, di approfittare dei vantaggi garantiti dalla legge a tutti i cittadini, di partecipare con il voto alla divulgazione della legge. È la condizione mentale che consente all’iniziato di governarsi giustamente e spontaneamente.
La Libertà è lottare contro l’ avversario, per un’idea contraria alla sua, ma lo è anche battersi per lui, affinché possa esprimere liberamente il suo pensiero.
Libertà che vuole ritrovare un detenuto mentre in carcere sconta la sua pena o chi è rimasto coinvolto in un clamoroso errore giudiziario come il presentatore televisivo Enzo Tortora o l’allevatore Beniamino Zuncheddu all’ergastolo per 33 anni da innocente.
3. Ho una chitarra per amica e con voce malandata canto e suono la mia Libertà; se sono triste canto piano se sono in forma suono forte così affronto la mia sorte; chi mi vuole prigioniero non lo sa che non c’è muro che mi stacchi dalla Libertà. Libertà che ho nelle vene, Libertà che mi appartiene, Libertà che è Libertà.
Che è privata a uomini e donne nel vestirsi e/o esprimersi politicamente e culturalmente in diversi stati, di professare una religione differente che in alcuni continenti può cagionare la morte. La Libertà alle donne di scoprire il viso o il corpo in pubblico che è preclusa in diverse nazioni, di non avere gli stessi gusti sessuali e che spesso e volentieri si trasforma in scherno o peggio in violenza fisica e che può condurre finanche alla morte, di quanti l’hanno cercata per la nostra Nazione da semplici cittadini o da uomini delle istituzioni a costo della propria vita nella lotta alla Mafia, per le donne di uscire di casa o di andare a ballare di sera e non essere drogate e/o violentate, di lasciare un compagno e/o un marito e non essere picchiate o assassinate. La Libertà che dovremmo avere, o perlomeno pensare, è il libero arbitrio del fine vita verso noi stessi o di un parente prossimo gravemente malato o nei confronti un figlio nato cerebroleso che vivrà una non vita in sofferenza e che di conseguenza la vivrà anche chi gli starà accanto. La Libertà di essere accompagnati, single e/o procreare nuove generazioni senza doversi giustificare con alcuno, per le donne di rifiutare nozze combinate e non essere picchiate e/o assassinate.
In Italia tra il 1943 e il 1945, durante la guerra di liberazione dal regime Nazifascista per la futura Repubblica Italiana eletta nel 1946, furono costituite le brigate partigiane “Giustizia e Libertà” ovvero giustizia sociale e Libertà politica, che erano di estrazione laica, democratica e liberale.
Il partito socialista italiano  che difenderà i diritti dei lavoratori dopo la fine della seconda guerra mondiale e fino al suo scioglimento del 1994; la Libertà politica e culturale che hanno difeso i militari italiani caduti all’estero nelle missioni di pace; di espressione e pensiero che è tuttora negata dai regimi politico-religiosi in diversi stati e che abbiamo patito anche noi dal 1922 al 1943 durante il Fascismo con la persecuzione di chi era avverso al regime, la Libertà spirituale , nonostante italiano in terra straniera e membro di coalizione belligerante nel conflitto in atto, di porgere le condoglianze a parenti e amici e piangere con loro per la caduta di un giovane valoroso.

Dilette Sorelle e Cari Fratelli, ora vorrei raccontarvi le storie di alcuni uomini e ragazzi distanti nel tempo e nei luoghi ma uniti da una parola: Libertà.

Romolo, figlio di anziani genitori, marito di Grazia e padre di Silvano, Giuliana, Giuseppa, Luigi e Amalia, per non avere sottoscritto la tessera fascista è privato del diritto al lavoro all’Acea e della casa popolare nonostante la famiglia fosse numerosa. La mattina del 17 aprile 1944, a seguito di un attentato a soldati tedeschi per opera di Giuseppe Albano detto il Gobbo del Quarticciolo e in continuità con l’eccidio delle Fosse Ardeatine, il Quadraro viene rastrellato dai Nazisti guidati dal colonnello Herbert Kappler, e Romolo viene prelevato per essere condotto insieme ad altre 997 persone, compresi alcuni parenti della moglie Grazia, nei campi di concentramento di Fossoli e poi della Germania, da dove più della metà non tornerà. Una settimana dopo il tragico evento, diverrà padre di Carmine e questo determinerà che lui, coraggiosamente, scelga di gettarsi dal treno in corsa prima dell’arrivo a Fossoli. Per tale evento rimarrà offeso ad una gamba e tornerà dalla famiglia quando Carmine avrà compiuto 1 anno e mezzo.

Zakar vive nell’ U.R.S.S., nel 1942 è un ragazzo non ancora maggiorenne che lascia in Ossezia Sud, sua terra di origine, i genitori e le sorelle e si offre volontario per andare in battaglia contro i Nazisti a Stalingrado,dove rimane ferito. Dopo essere guarito, andrà nuovamente in battaglia nell’odierna Ucraina per contrastare l’avanzata dell’oppressore fino alla sua sconfitta (nel 1945, alla fine della II Guerra Mondiale, saranno 25 milioni i cittadini Sovietici caduti nella lotta al Nazismo).
Gianluca, nipote di Romolo, è un giovane lavoratore che tenta il salto diventando comproprietario di un avviata azienda nel settore automobilistico a Ostia, pagherà a caro prezzo e non solo economico, questa scelta. Si ritrova non ancora trentenne a scontrarsi con la criminalità organizzata e con i suoi esattori e complici, con la magistratura, se non collusa, perlomeno incapace o superficiale. Denuncia, fa arrestare e condannare un esattore, subisce minacce di ogni tipo e in ogni dove, le lungaggini giudiziarie, le archiviazioni di procedimenti penali e un licenziamento, l’allontanamento dall’azienda e da Ostia dove avrebbe voluto trasferirsi e crescere la progenie, la perdita di quanto investito, la separazione dalla moglie che fugge al Nord Italia con la bambina di 1 anno. Vive lunghi anni di difficoltà economica e psicologica, supportato dalla famiglia d’origine, mentre sono continue le proposte “scabrose” che riceve e nel frattempo deve decidere da che parte stare sul pavimento a scacchi, se sul bianco o sul nero, con la paura di cedere e ritrovarsi schiavo del pavimento nero. Ma è più forte la voglia di Libertà e per questo lotta con determinazione contro la criminalità organizzata essendo un ‘sagittario’, il quale e’ segno zodiacale di fuoco.
Dopo 15 anni da questi eventi, tra molteplici salite e discese ha una nuova azienda a Roma; ottiene dallo Stato italiano un risarcimento per quanto subito, ha una nuova moglie che gli dona un’altra figlia.
Alan vive in Ossezia Sud con la moglie e la figlia di pochi anni, nel 1999 e nel 2008 si trova ad affrontare l’ invasore Georgiano che vuole sterminare il suo popolo ed impadronirsi delle sue terre, scende in strada e li affronta in un conflitto a fuoco. Mentre i suoi amici rimangono uccisi, lui ferito rimane per 24 ore in un guado a combattere nell’attesa dell’arrivo del liberatore esercito Russo.
Taimuras vive in Ossezia Sud con gli anziani genitori, la moglie e due figli minorenni. Dal 2014 i russofoni sono perseguitati in Donbass e alla loro richiesta di aiuto nel 2022 si offre volontario per difenderli, rimane ferito e miracolosamente vivo, ma dopo pochi mesi torna nuovamente al fronte per difendere la loro autodeterminazione di sentirsi Russi.
4. La Libertà non è star sopra un albero e non è neanche il volo di un moscone, la Libertà non è uno spazio libero: Libertà è partecipazione.
Concludo dicendo che la Libertà è anche quella di poter leggere queste poche righe dinanzi a voi , le quali rappresentano un’espressione del mio libero pensiero.
Ho detto.
         Bibliografia:
1 Libertà Albano Carrisi
2 Libertà Wikipedia
3 La mia Libertà Franco Califano
4 La Libertà Giorgio Gaber
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